Elaborare un trauma non significa cancellarlo. Significa tornare a sentirsi interi

Nel mio lavoro incontro ogni giorno persone che si chiedono:

“Perché continuo a reagire così?”
“Perché attraggo sempre lo stesso tipo di relazione?”
“Perché anche quando so da dove arriva il mio dolore… non riesco a smettere di soffrire?”

Spesso, la risposta è una sola: un trauma che non ha ancora trovato spazio per essere davvero ascoltato, riconosciuto, integrato.

Se ti risuona, sei nel posto giusto.

Cosa intendo per trauma:

Non serve aver vissuto “una grande tragedia” per portarsi dentro una ferita profonda.

Il trauma non è solo un evento estremo.

È qualsiasi esperienza che, nel momento in cui l’abbiamo vissuta, ha superato le nostre capacità di farvi fronte.

E ci ha lasciato addosso una traccia — emotiva, corporea, relazionale.

A volte è evidente: incubi, flashback, attacchi di panico.

Altre volte si maschera: in una rabbia che esplode per niente, in una stanchezza che non passa, in relazioni che ci svuotano.

Oppure prende la forma di:

  • confusione, difficoltà a prendere decisioni
  • bisogno di controllo o paura di esporsi
  • sentirsi disconnessi da sé o dagli altri
  • difficoltà a fidarsi
  • schemi ripetitivi che sembrano più forti della nostra volontà

Queste risposte non sono “difetti di carattere”.

Sono segnali. Parti di te che hanno imparato a sopravvivere.

Ora possiamo aiutarle a vivere.

Il mio approccio:

Il trauma non è solo un ricordo. È un sistema che possiamo imparare a comprendere.

Capita spesso che, anche dopo aver capito “da dove arriva” il nostro dolore, ci si senta ancora intrappolati in schemi che si ripetono. Comportamenti automatici, emozioni intense, difficoltà relazionali.

Questo accade perché il trauma non vive solo nella memoria. È un sistema complesso che coinvolge il corpo, la mente e le nostre risposte di sopravvivenza. Ha frammentato il nostro mondo interiore creando parti protettive, che agiscono per evitare nuovi danni, anche quando oggi non servono più.

Lavorare con il trauma significa riconoscere queste parti, capirne la funzione, creare uno spazio sicuro per ascoltarle e guidarle verso nuove possibilità.

Utilizzo principalmente due approcci integrati:

  • IFS – Internal Family Systems: un modello che aiuta a identificare le “parti” interne (come quella che controlla tutto, quella che evita, quella che compiace) e a riconnettersi con il Sé autentico – una risorsa interna fatta di calma, chiarezza e compassione.
  • EMDR – Eye Movement Desensitization and Reprocessing: una tecnica scientificamente validata che favorisce la desensibilizzazione e rielaborazione di memorie traumatiche. Non serve rivivere tutto. Il lavoro è graduale e centrato sulla sicurezza.

In base alla persona e alla fase del percorso, posso integrare anche strumenti di EFT (soprattutto nella terapia di coppia) e pratiche corporee per rafforzare il senso di presenza.

Un percorso insieme

Cosa può cambiare?

 –Ogni percorso è diverso. Ma chi lavora con me spesso racconta che, con il tempo, inizia a:

  • avere maggiore chiarezza e consapevolezza interiore
  • interrompere cicli relazionali ripetitivi e disfunzionali
  • gestire meglio emozioni intense come rabbia, vergogna, ansia
  • dire dei “no” con più sicurezza
  • riconnettersi al proprio corpo e ai propri bisogni
  • sentire una nuova fiducia nella relazione con sé e con gli altri

Non si tratta di “diventare un’altra persona”, ma di integrare ciò che abbiamo vissuto per poterci muovere nel presente in modo più libero, consapevole, coerente.

Possiamo cominciare da dove sei.

Scrivimi. Se hai domande, se vuoi raccontarmi qualcosa di te, o se desideri valutare insieme la possibilità di iniziare un percorso.
Anche solo poche righe.

Il corpo porta il peso del trauma, ma è anche dove inizia la guarigione.

Bessel van der Kolk

Chi sono

Mi chiamo Silvia DaRe, sono psicologa e psicoterapeuta con una formazione internazionale in EMDR, IFS ed EFT.

Il mio percorso professionale si è sviluppato tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove ho lavorato in ambito clinico con individui, coppie e famiglie, ma anche in contesti più strutturati come servizi di protezione dell’infanziatask force contro la violenza domestica e centri di salute mentale.

Mi sono formata in Psicologia Clinica a Padova, ho conseguito una specializzazione in Terapia Sistemico-Familiare, e ho proseguito la mia formazione in Emotionally Focused Therapy (EFT) per le coppie, con corsi a Boston, Vancouver e New York.

Nel corso degli anni ho integrato nella mia pratica clinica approcci che mi permettono di lavorare in profondità con il trauma, come l’EMDR e il modello IFS (Internal Family Systems), focalizzato sul dialogo con le parti interne.

Il mio lavoro si rivolge a persone che stanno affrontando traumi passati, difficoltà relazionali, ansia, disregolazione emotiva o cicli di sofferenza ripetuti.

Il mio obiettivo è aiutarti a riconoscere i meccanismi interiori che oggi ti bloccano, per poterli rielaborare e integrare in modo più funzionale.

Domande frequenti:

01 - Esplorazione del Sé

 

Ogni viaggio terapeutico inizia dall’interno, guidando il paziente attraverso la scoperta del proprio mondo interiore e della propriocezione corporea. Attraverso tecniche come la mindfulness, si stabilisce un legame tra sensazioni interne e autopercezioni, facilitando una connessione più profonda con sé stessi e con l’ambiente circostante, per una crescita personale sostenuta e consapevole.

02 - Costruzione di un Luogo Sicuro
03 - Risintonizzazione e Integrazione

Non sei difficile da capire. Sei stato difficile da contenere.

Resmaa Menakem

Possiamo cominciare da dove sei.

Scrivimi. Se hai domande, se vuoi raccontarmi qualcosa di te, o se desideri valutare insieme la possibilità di iniziare un percorso.
Anche solo poche righe.

Le mie sessioni di terapia avvengono online, con la possibilità di organizzare un primo incontro conoscitivo e gratuito.
Su richiesta, sono disponibili anche incontri di persona.

Se questo percorso ti parla